Temi | Descrizioni |
Famiglia | Fagaceae |
Nome scientifico | Quercus ilex |
Identificazione | Albero alto sino a 15-20 m o anche arbusto cespuglioso di pochi metri d'altezza. Chioma densa e tondeggiante, tronco poco slanciato, corteccia grigia, dapprima liscia e quindi minutamente screpolata. Foglie ovato-oblunghe (2-9 cm di lunghezza), coriacee, lucide superiormente e abbondantemente pelose sulla pagina inferiore, margine intero oppure denticolato. Persistono sui rami per 3-4 anni.
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Legno | Duro e di facile imbracatura. |
Ecologia | Raramente in boschi puri, spesso associata a sughere, pini d'Aleppo, pini domestici e marittimi, roverelle, cerri e ornielli. |
Fiori | Maschili e femminili presenti sulla stessa pianta. I primi formano amenti penduli; i secondi sono isolati o riuniti a due a due all'interno di un calice rudimentale. |
Frutti | Ghiande ovoidali, talvolta terminanti in un prolungamento appuntito chiamato mucrone; per un terzo o per metà della loro lunghezza protette da una "cupola" foggiata a ciotola. |
Interesse | Le ghiande si impiegano nell'alimentazione del bestiame, in particolare dei maiali; la corteccia fornisce tannini. |
Distribuzione | Pianta tipicamente mediterranea, presente in Italia nelle Isole e lungo quasi tutti i litorali, soprattutto quello tirrenico, penetrando abbondantemente in Toscana, Abruzzo e Umbria. Piccole "isole" nell'Italia settentrionale, intorno ai laghi e nelle valli più tiepide. Si spinge dal livello del mare fin versa i 600 m, raggiungendo i 1.000 nella fascia prealpina del lago di Garda.
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Impieghi | Si usa soprattutto come materiale da combustione. |
Curiosità | upa e impenetrabile, fitta mistero: la Ciminia Silva, la più celebre foresta di leccio dell'antichità, segnò per lungo tempo il limite dell'espansione Romana in Etruria, finché il console Fabio Massimo Rulliano non l'attraversò con il suo esercito nel 310 A.C. Oggi ne sopravvivono solo pochi lembi. |