Temi | Descrizioni |
Famiglia | Moraceae |
Nome scientifico | Morus Alba |
Identificazione | Albero alto 8-14 (18) m; viene però generalmente capitozzato e allora non più di 3-5 (8) m. Ha tronco robusto con corteccia rugosa, fino a molto spessa, grigio rossastra o grigio bruna, fessurata per crepe profonde. Sistema radicale robusto, allargato e profondo. Chioma allargata, irregolare; foglie alterne, polimorfe, da ovate a triangolari, o quasi rotonde. |
Crescita e longevità | Cresce rapidamente, in particolare quand'è giovane; è longevo e può raggiungere i 200-300 anni di vita e talvolta superare i 5 secoli. |
Legno | Alburno bianco-giallastro e durame bruno con tonalità rossastre o bronzee, ad anelli visibili, pesante, duro, molto resistente agli urti e discretamente durevole, in particolare a contatto con l'acqua. |
Ecologia | Preferisce suoli profondi, freschi forniti di humus e ben drenati, rifuggendo da quelli fortemente argillosi o torbosi. |
Fiori | Verdi, raccolti in amenti maschili e femminili, compaiono in aprile-maggio. |
Frutti | Sono il risultato dall'unione di più drupe, piccoli, bianchi, rossi o neri, maturano in luglio-agosto. |
Interesse | Le botti costruite con il legno di gelso conferiscono ai vini bianchi un gusto particolare. E' un buon combustibile. |
Distribuzione | Diffuso in tutta l'Italia, più frequente al Nord, in passato era comunissimo in tutta la nostra pianura. Presente anche nella fascia collinare. |
Impieghi | Serviva a costruire mastelli, doghe per botti, chiaviche per fossi, secchi, attrezzi agricoli e da cucina, parti di imbarcazioni, liste per pavimenti, lavori di tornio, incisione e intarsio. |
Curiosità | Le "more" del gelso bianco, pur essendo dolciastre, sono meno buone di quelle del gelso nero, ma assai ricercate dagli uccelli i quali, probabilmente, se trovassero di che saziarsi con questi frutti causerebbero meno danni ad altri prodotti agricoli. |