- Webcam
- Dove mangiare
- Proposte di viaggio
- Produzioni locali+
- Servizi
- Come arrivare
- Albo online
- Amministrazione trasparente
- Elenco siti tematici
- Privacy
- Note legali
Il nome: Il nome ''Brescia'' deriva secondo gli storici dal suffisso celtico ''bric'' che significa cima, monte, in riferimento al colle Cidneo dove i galli cenomani costruirono il primo insediamento abitativo di quella che in futuro diverrà la città di Brescia. Successivamente divenne ''colonia Brixia'' con i romani (costruzione dell'acquedotto e del Capitolium); alla caduta dell'impero romano d'Occidente (476 d.c.) subì le invasioni barbariche (Teodorico e Alarico). La città divenne sede di un ducato al tempo dell'invasione dei Longobardi (Rotari e Desiderio) per passare più tardi sotto il regno di Carlo Magno, che aveva sposato e poi ripudiato Desiderata (Ermengarda nella tragedia ''Adelchi'' di Alessandro Manzoni), figlia di re Desiderio, che concluse la propria vita nel monastero di S. Salvatore. Verso l'anno 1090 ebbe inizio l'età comunale. Nel 1158 Federico I° detto ''Barbarossa'' ottenne la resa della città e impose dure condizioni. Nel 1167 Brescia e altre città lombarde giurarono a Pontida per la difesa reciproca e nel 1176 a Legnano sconfissero il Barbarossa. Seguì il periodo delle ''Signorie'' durante il quale la città godette di un periodo tranquillo e ne approfittò per realizzare opere, edifici e difese (rettore era il vescovo Berardo Maggi). Seguirono anni di guerre (tra guelfi e ghibellini) tra signori stranieri e tra i Visconti e la Serenissima Repubblica di Venezia. Fu in quel periodo che venne aggiunta la scritta ''Brixia Fidelis'' sullo stemma della città a riconoscimento della fedeltà dimostrata nei confronti della Repubblica Veneta. Seguirono lotte tra francesi, Venezia e Spagna e successivamente, nel periodo napoleonico tra Francia e Austria per la conquista di Brescia. Il periodo risorgimentale è caratterizzato dai moti del 1821 e da quelli del 1849 con la rivolta delle ''Dieci Giornate'' (21 marzo - 1 aprile) contro l'occupazione austriaca per la quale Brescia meritò l'appellativo di ''Leonessa d'Italia''. Dopo l'unità d'Italia e nei primi anni del '900 Brescia acquista importanza sulla scena politica nazionale con la figura di Giuseppe Zanardelli più volte ministro e capo del governo (dal 1901 al 1903). Dopo le due guerre mondiali Brescia sviluppa ulteriormente la sua capacità industriale, conoscendo uno straordinario sviluppo economico che la pone come importanza al secondo posto in Lombardia dopo Milano. Brescia conserva nel centro storico diversi monumenti: di particolare importanza il complesso archeologico-museale di Santa Giulia, tra i più significativi del nord Italia per l'estensione temporale dei ritrovamenti, dalle Domus dell'Ortaglia di età romana alla chiesa medievale di S. Salvatore, a quella rinascimentale di S. Maria in Solario, inserite nel percorso del museo. I principali monumenti si trovano concentrati nell'area ai piedi del Colle Cidneo: edifici medievali, la Rotonda o Duomo vecchio (XI secolo) con a fianco il Duomo Nuovo (all'interno si possono ammirare opere del Moretto, del Romanino ecc.), il Broletto con la Torre del Popolo (XI secolo), e rinascimentali, nella omonima piazza, La Loggia (1492-1574) e il Monte di Pietà (1484-1597). In piazza del Foro il tempio Capitolino (73 d. C.). Una delle più importanti raccolte di pitture della nostra regione si trova presso la Pinacoteca Tosio-Martinengo (vi si trovano opere del Moretto, Romanino, Foppa, Raffaello, Savoldo, Lotto, Piazza). Sul colle Cidneo l'imponente Castello cinquecentesco che ospita i musei delle Armi e del Risorgimento. Il patrimonio monumentale della città, che comprende le numerose fontane, è oggetto negli ultimi anni di restauri conservativi nell'ambito del progetto ''Rivalutare Brescia'' che coinvolge in sinergia il Comune di Brescia e i privati per finanziare i singoli interventi.
Il territorio del comune è delimitato ad est dal Colle della Maddalena e dalla collina di S. Giuseppe e a ovest dalla collina della Badia e dai monti Ratto e Picastello, nella pianura tra questi rilievi scorre il fiume Mella che attraversa la città da nord verso sud. Ricca di boschi, di campi destinati alle coltivazioni, (ma anche i terrazzamenti sui Ronchi servivano a questo scopo) Brescia ha avuto in passato un buon sviluppo agricolo. In tempi più recenti l'agricoltura e l'allevamento sono diminuiti di importanza di fronte al forte sviluppo dell'attività industriale. Brescia è conosciuta in tutto il mondo per le sue fabbriche metalmeccaniche, per l'industria siderurgica, tessile e abbigliamento, e negli ultimi anni la città ha visto crescere notevolmente la sua attività nel settore terziario e dei servizi. La città è sede di importanti ospedali, cliniche e Università (Università Statale e del Sacro Cuore) con prestigiose facoltà.
La superficie del Parco delle Colline nel comune di Brescia assomma ad oltre 2.100 ettari e comprende gran parte della Collina della Maddalena, il Colle Cidneo, la collina di S. Giuseppe, la Valle di Mompiano, la collina di S. Anna. Scopo del Parco delle Colline di Brescia è sostanzialmente quello di tutelare e valorizzare una cornice naturale e paesistica di notevole valore ambientale. Oggetto di studi preliminari da parte di professionisti operanti nel settore urbanistico-agronomico-ambientale, dal 2002 il Parco delle Colline è divenuto una realtà. Nel corso del 2003 e 2004 l'Ufficio di Coordinamento del Parco delle Colline di Brescia ha realizzato diversi interventi: recupero di vecchi sentieri di accesso dalla città verso i Ronchi e la Maddalena. Di notevole interesse e novità assoluta nella nostra zona, il sentiero didattico inaugurato nel giugno 2004 presso il Bosco della Badia progettato e realizzato per essere utilizzato anche dai ciechi.