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E' situato alle porte di Brescia, ai piedi del monte Spina sul versante destro della Valle del Garza, alla confluenza della Valle Trompia con la via per la Vallesabbia e le Giudicarie. Il suo territorio è caratterizzato dalla posizione pedecollinare. Aspetti morfologici tipici delle zone ai piedi delle Prealpi lombarde.
Sono numerose le presenze architettoniche di rilevo sul territorio comunale, sia di carattere religioso che civile. Di particolare interesse, anche per la sua collocazione topografica, è il Santuario di Sant'Onofrio sul monte Spina a circa 1000 m di quota, del '400. Il colle rappresenta il ''tetto'' del Parco delle Colline di Brescia. L'edificio religioso custodisce un ciclo di affreschi con scene della Vita del Santo attribuito al Romanino e una Madonna col Bambino attribuita al Foppa.
La Parrocchiale di Sant'Apollonio, ricostruita nel primo '800, ospita una pala di Augusto Ugolini, affreschi di Giulio Motta (1823) e un organo Serassi (1859). Interessante anche l'edificio dell'oratorio, nella struttura del quale sono inclusi resti dell'antica chiesa parrocchiale risalente al 1480 (fregi e archetti romanici in cotto, con grossi peducci).
Tra gli edifici civili, degna di menzione è senz'altro Casa Avogadro, della fine del '400, sul lato sud della piazza principale. Scomparsa, salvo tre portalini scolpiti in marmo di Botticino, l'architettura esterna; all'interno si è invece conservato il portico con due colonne rustiche e capitelli fogliati con lo stemma. Nella galleria soffitto ligneo quattrocentesco a tavolette.
Da citare inoltre Palazzo Rampinelli, ingrandito nel '700 dai Bordogni, e Palazzo Rota, costruito tra '700 e '800 su progetto dell'ingegner Vincenzo Berenzi, il quale riutilizzò, nella propria realizzazione neoclassica, materiale proveniente dal demolito Collegio ecclesiastico di Sant'Eustacchio. Nel lato ovest una cappella, con pala di Grazio Cossali. Entrambe le strutture s'incontrano lungo la strada per Cortine.
Casa Mazzini, infine, è caratterizzata da un portico quattrocentesco ad ampie e basse arcate, con resti di decorazione. Appartenne alla famiglia dello storico Jacopo Malvezzi.
La presenza delle attività industriali all'interno del comune ha particolare rilevanza rispetto agli altri settori, con aziende che in alcuni casi ricoprono un ruolo considerevole in ambito nazionale ed internazionale. Il settore industriale assorbe il 70% degli addetti operanti nel comune.
Accanto all'industria, il settore dei servizi assorbe di fatto la totalità dei rimenenti addetti in attività per la maggioranza di piccole-medie dimensioni.
L'agricoltura ricopre un ruolo del tutto marginale nell'economia del comune, sebbene la superficie agraria e forestale costituisca il 75% del territorio comunale.
La collocazione del comune in diretta correlazione con la zona nord della città e con la direttrice della val Trompia ha costituito un fattore determinante per lo sviluppo urbano del comune negli ultimi decenni.
Il territorio collinare di Bovezzo, che costituisce una porzione importante del suolo comunale, rappresenta la porzione più settentrionale del Parco delle Colline di Brescia, ultimo avamposto dei rilievi della Val Trompia. Un tempo caratterizzato da alcune strutture terrazzate con muri a secco nella fascia pedemontana (oggi quasi completamente perse), questo territorio collinare è stato da sempre sfruttato dall'uomo per la coltivazione del bosco: sono ancora visibili le ultime tracce di castagneti da frutto e di boschi coltivati ad alto fusto, oggi purtroppo in stato di progressivo abbandono. La scelta dell'adesione al Parco delle Colline di Brescia costituisce un elemento chiave per l'inserimento del comune all'interno di un progetto di sviluppo integrato dell'area metropolitana di Brescia concepita in ogni suo aspetto (includendo quindi necessariamente anche il sistema delle aree verdi periurbane): in questo senso Bovezzo rappresenta un tassello di congiunzione determinate tra l'area della città e l'inizio delle valli, zone in cui oggi l'abitato non ha più soluzione di continuità ma che necessitano di interventi mirati per l'integrazione reale dei singoli territori.
Il Parco rappresenta inoltre un'opportunità per dare indirizzi alle attività di cura dei boschi, per la valorizzazione del patrimonio storico-architettonico-paesistico delle colline, per l'integrazione della rete sentieristica all'interno di un sistema viario collinare che si estende da Brescia a Rodengo Saiano.